Impianti a biomassa
Una centrale biomassa è una centrale elettrica e/o termica che per il suo funzionamento utilizza l’energia ricavabile da materia organica senza trasformazione della stessa attraverso processi biochimici (fermentazione, digestione anaerobica) o chimici.
Un impianto di cogenerazione a biomasse grezze è composto da un bruciatore dove viene fatta confluire la biomassa, precedentemente preparata in una forma facilmente combustibile (essiccata e sminuzzata o pressata). Il calore viene trasferito ad un fluido di lavoro, per esempio acqua, alzandone la temperatura sino a superare quella in cui avviene il cambio di stato, trasformandolo da liquido in vapore. In seguito al cambio di stato, la pressione del fluido confinato cresce, acquisendo energia meccanica. Questa viene catturata tramite un dispositivo, di solito una turbina, che imprime un moto rotatorio ad un asse. Collegando un generatore elettrico all’asse si produce energia elettrica.
Non tutta l’energia contenuta nel vapore viene trasferita alla turbina. Parte di essa rimane nel fluido di lavoro sotto forma di energia termica, che può essere trasferita, per esempio ad un circuito di acqua calda, e utilizzata per tutti gli usi concepibili. In certe situazioni, il fluido contenente l’energia residua può essere utilizzato per riscaldare sino al punto di cambio di stato un secondo fluido di lavoro di natura differente, a temperatura più bassa di quello originale. Si forma quindi un “vapore” da cui è possibile ricavare energia meccanica in una turbina che, collegata ad un secondo generatore, produce altra energia elettrica. Il fluido originario può infine riscaldare acqua ad una temperatura più bassa, utilizzabile in certe applicazioni (acqua sanitaria, acqua di processo o lavaggio). Questo secondo passaggio è conveniente solo in presenza di grandi quantità di biomassa.